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Missione Etnologica Italiana in Tigray - Etiopia

 

Direttore:

PINO SCHIRRIPA

 

Ricercatrici e ricercatori:

VIRGINIA DE SILVA

EUGENIO GIORGIANNI

MARIO MARASCO

CORINNA SANTULLO

LUCA PUDDU

 

La Missione Etnologia Italiana in Tigray - Etiopia è operativa dal 2007 e dal 2012 riceve il finanziamento del MAECI DGSP VI. Ha svolto 13 campagne di ricerca, una per anno per diversi mesi, su temi di antropologia medica e antropologia sociale.

Accanto all'attività di ricerca si svolge una collaborazione accademica con la locale Università nella forma di una Summer School.

La guerra civile che ha interessato l'aera di ricerca della Missione ha reso impossibile svolgere le attività tra il 2020 e il 2022, che riprenderanno nel 2024.

Nello specifico le ricerche saranno così articolate:

  1. Pino Schirripa e Corinna Santullo lavoreranno sui temi della salute nel postconflitto. In breve, si tratterà di vedere in che modo si sta facendo fronte alle diverse esigenze di salute che si sono inasprite nel postconflitto, data la penuria delle risorse biomediche gravemente danneggiate durante la guerra. Attraverso lo studio dei percorsi terapeutici dei pazienti, ottenuti attraverso l’osservazione partecipante, le interviste, i colloqui in profondità e i focus groups, si tratterà di capire se essi facciano riferimento unicamente alla biomedicina o, vista anche la situazione delle strutture, si rivolgano anche a altre risorse terapeutiche: l’ambito biomedico privato, le diverse tradizioni terapeutiche locali, la medicina religiosa. Tutte queste risorse sono già state indagate nelle campagne precedenti svolte prima del conflitto e quindi ci sarà una certa facilità nel creare una mappatura e comprendere i percorsi terapeutici. Data l’ampiezza del tema si è scelto di restringere la ricerca, in questa prima fase, al tema della salute riproduttiva e delle malattie sessualmente trasmissibili. Tale scelta è motivata dal fatto che su di esso si è già lavorato prima del conflitto e quindi sarà possibile fare un lavoro comparativo sulle risorse, il loro utilizzo e la loro fruibilità.
  2. Pino Schirripa, inoltre, inizierà un lavoro di ricerca sul ruolo delle chiese nel postconflitto. Le chiese sono state ampiamente indagate dallo stesso direttore nelle campagne precedenti. In questo caso ci si vuole concentrare su due elementi principali. La chiesa ortodossa del Tigray che, durante il conflitto si è scissa dalla chiesa ortodossa di Etiopia, si tratta quindi di indagare le predicazioni e le pratiche per comprendere come queste vadano verso una ricomposizione del conflitto, e quindi verso una pacificazione, o invece verso una rivendicazione di una forte identità tigrina e la differenziazione verso le gli altri stati regionali. Nel contempo si indagheranno le predicazioni delle chiese pentecostali, anch’esse oggetto di precedenti ricerche, per vedere come l’orizzonte della salvezza e della prosperità, centrali nelle loro predicazioni, si siano modificate con il postconflitto.
  3. Virginia De Silva, che ha già svolto ricerche su questo tema, indagherà la disabilità, elemento centrale dati i danni subiti dagli individui durante il conflitto. In che modo le autorità e gli enti assistenziali fanno fronte a questa nuova emergenza? Vi sono, come avveniva negli anni precedenti, forme di auto-organizzazione da parte dei disabili? Si nota, come negli anni precedenti al conflitto, una disparità di trattamento tra che è disabile in conseguenza di azioni militari (in quel caso la guerra civile degli anni ’80-’90) e che invece lo è per cause naturali? E in questo caso dove vengono collocati le vittime civili del conflitto? Sono questi i temi che si indagheranno in uno specifico contesto: quello di Mekelle.
  4. Mario Marasco che, negli anni precedenti al conflitto, aveva già lavorato sul disagio giovanile in Tigray, lavorerà sullo stesso tema aggiornando i dati alla situazione del postconflitto. In questo caso, la disoccupazione, la mancanza di prospettive di stabilità futura si sposano con le incertezze ei traumi del conflitto, che hanno investito principalmente la popolazione giovanile, coinvolta in buona parte nelle operazioni militari. Le conseguenze della guerra si uniscono alla incertezza per il futuro, disegnando un quadro che va indagato per comprendere fino in fondo le dinamiche sociali che attraversano la regione del Tigray. Anche in questo caso la riceerca si svolgerà a Mekelle.
  5. Luca Puddu continuerà le sue indagini etnostotriche lavorando negli archivi di Addis Ababa e di Mekelle disegnando sulla lunga durata le ragioni dell’attuale conflitto che nasce da uan storica situazione di competizione tra le varie entità regionali e di una lotta per l’egemonia politica ed economica.
  6. Infine, come già detto, si procederà all’organizzazione di uan nuova edizione della Summer School in Anthropology and History, che vedrà coinvolti due atenei italiani (Messina e Palermo) e due etiopi (Mekelle e Addis Ababa). L’dea è di portare aventi una formazione paritaria che veda coinvolti, sia a livello di docenti che di discenti, le quattro istituzioni interessate.